martedì 27 gennaio 2009

GIORNO DELLA MEMORIA - INIZIATIVE A REGGIO



Reggio Emilia non dimentica. Anche quest'anno, in occasione del Giorno della Memoria, martedì 27 gennaio, il Comune, la Provincia insieme ad un gruppo numerosissimo di enti, associazioni e comitati hanno elaborato un ricco cartellone di iniziative, incontri, spettacoli teatrali, mostre, proiezioni e speciali eventi rivolti agli studenti degli istituti scolastici volti a far sì che l'oblio non cancelli il sacrificio e il martirio di un'intera popolazione e il ricordo rimanga un monito alle generazioni future affinchè non si ripetano più orrori simili. Il Giorno della Memoria è una ricorrenza istituita con la legge n. 211 del 20 luglio 2000 dal Parlamento italiano che ha in tal modo aderito alla proposta internazionale di dichiarare il 27 gennaio come giornata in commemorazione delle vittime del nazionalsocialismo e dell'Olocausto e in onore di coloro che a rischio della propria vita hanno protetto i perseguitati.

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2 commenti:

Anonimo ha detto...

Giacomo è uno studente di legge di 19 anni, partigiano, arrestato, torturato, fuggito, riarrestato, ritorturato, infine fucilato dai fascisti a Modena:

"Quanti di noi sperano nella fine di questi casi tremendi per iniziare una laboriosa e quieta vita dedicata alla famiglia e al lavoro? Benissimo […] Ma nel desiderio invincibile di quiete è il tentativo di allontanarsi il più possibile da ogni manifestazione politica. E’ il tremendo, il più terribile risultato di un’opera di diseducazione ventennale che è riuscita ad inchiodare in molti di noi dei pregiudizi. Fondamentale quello della “sporcizia” della politica. Tutti i giorni ci hanno detto che la politica è lavoro di “specialisti” […]. No, non dite di essere scoraggiati, di non volerne più sapere. Pensate che tutto è successo perché non ne avete più voluto sapere!

Anonimo ha detto...

Mio nonno Attilio è stato partigiano sulle nostre colline, Carlo usava la canna della bicicletta (la Braglia, presumo) per diffondere messaggi alle varie sezioni di Reggio, e suo padre è stato ridotto in carrozzina a manganellate dai tedeschi perchè collaborava con il fronte partigiano, nonchè prelevato e costretto a bere con l'imbuto un litro di olio di ricino per aver compiuto azioni contro il regime nazifascista. Mia nonna stessa racconta come la sua allora "maestra" di elementari, le indottrinava fin da giovani a convertirsi alla "giusta causa nazionalista". Particolare ancor più agghiacciante, che ho scoperto solo ieri andando sull'argomento, il nonno della mia morosa è stato rinchiuso per quasi un anno ad Auschwitz, o meglio Birkenau (campi che io ho visitato nel 2003), fortunatamente verso la fine della guerra, non perchè ebreo, ma come prigioniero politico perchè combattè come partigiano volontario insieme agli alleati sul fronte sovietico. Cose come queste non devono più succedere e devono insegnarci ad evitare guerre di oggi, da qualunque ragione esse dipendando, religiosa, politica, economica, etnica o sociale. Io la considero tutt'ora la più grande ferita della storia dell'umanità. Il passato ci ha insegnato, non dobbiamo dimenticare.